Maurizio Abbatino – dichiarazioni 27.05.1994 su proiettili Gevelot 7.65

Nulla so con preciso circa la provenienza delle munizioni utilizzate per l’omicidio Pecorelli. Posso però dire che le munizioni marca Gevelot 7.65 rinvenute all’interno del deposito del Ministero della Sanità potevano provenire o da un borsone di armi consegnatoci personalmente da Danilo e lì custodito, oppure depositate in quel luogo da Massimo Carminati.
A quanto mi risulta solo quest’ultimo, tra gli esponenti della destra eversiva, aveva accesso a quel deposito. Aggiungo questo perché so che nel borsone di Danilo, oltre ad un calibro 22, vi erano numerosi proiettili… Noi della Banda della Magliana preferivamo utilizzare pistole di calibro 9 o 38. Dal momento che il nostro munizionamento, anche del tipo 7.65 (usato solo per scopo di difesa personale e mai per operazioni) era acquistato presso normali armerie e, quindi, di fabbricazione recente, l’unica spiegazione plausibile al rinvenimento presso quel deposito di vecchi proiettili cal. 7.65 marca Gevelot è che a portarveli siano stati – come anzi detto – o Danilo stesso o Carminati, gli unici che oltre a noi della Magliana avevano libero accesso presso il Ministero della Sanità.