Eugenio Cefis dichiarazioni 29.12.1995 – sentenza ordinanza Argo 16

“…io sono stato.. non sono stato.. sa, il grosso e non grosso è tutto da valutare, noi abbiamo aiutato tutti i partiti, nessuno escluso, ma erano tutte operazioni finalizzate a quelli che erano gli interessi del Gruppo, non per ragioni politiche o per ragioni, diciamo, di altra natura”.

I finanziamenti ammessi dal CEFIS: “passavano dal Consiglio di Amministrazione a cui io partecipavo, questo senz’altro … intanto, rispetto alla cifre di adesso, erano cifre molto più modeste, ma poi erano sempre, diciamo, la ragione fondamentale era sempre quella che… come si poteva dire, avevamo interesse a vivere in una società democratica, in cui il gioco, diciamo, democratico fosse.. cioè un idea è, che nell’ambito dell’economia la democrazia è il terreno più fertile e più adatto allo sviluppo dell’attività industriale e commerciale del Paese, che poi è la ragione del benessere che, tutto sommato, bene o male, tutti aspiravano, allora ed aspirano adesso a raggiungere”.

Quanto ai rapporti con il generale MALETTI: “era mio compagno di corso della Scuola Militare e Accademia … ma non era uno dei miei amici… eravamo di mentalità completamente differente …rapporti di buona amicizia, come si può dire, era una persona che tutti noi stimavamo come Ufficiale dell’Arma, ma quando è stato fatto Ufficiale del SID era la persona più negata, più completamente inadatta a fare quel mestiere lì, una persona che viveva nel mito del papà morto medaglia d’oro. suicida perché aveva perso la battaglia in Africa, un Ufficiale d’Arma combattente dai capelli ai piedi. Fare l’Ufficiale dei Servizi Segreti o robe del genere non era il mestiere suo, quindi ridevamo tutti quando, quando parlavamo di lui Ufficiale del SID, ecco, perché non ..e tutti; compagni, i compagni di corso, insomma era completamente fuori posto.. un uomo che se doveva dire una bugia diventava rosso, si immagina Capo dei Servizi Segreti.”

Nel corso della deposizione CEFIS oltre a negare di avere avuto come consulente per l’estero il cessato Capo della CIA, STONE, negava altresì di essere stato consapevole di avere assunto cessati Ufficiali del SID quale il predetto Efrem CAMPESE pur affermando di avere conosciuto e di avere parlato con Io STONE:
“…a Roma sicuramente abbastanza a lungo, nel senso che non è stato un incontro: non ricordo proprio di avergli.. di avergli promesso di lavorare o di lavorare per noi, mi ricordo che lui stesso mi avesse detto che stava lasciando il suo incarico, io ricordo che lo avevo conosciuto in quanto lui era responsabile, andava per l’uomo della CIA a Roma. Insomma non è che ci siamo trovati a tre con MINO e MINO me l’ha presentato, è stato il tramite per fissare un appuntamento di un colloquio che, come le ho detto, è stato abbastanza lungo, con niente di particolare; voleva sapere dal mio punto di vista come vedevo la situazione italiana dal punto di vista finanziario, industriale, soprattutto io andavo come si può dire, camminando sulle uova, perché con la CIA.. Beh abbiamo sempre avuto… con gli americani, dei rapporti molto, molto strani, parlo soprattutto dell’ENI: quindi noi sapevamo benissimo all’ENI che la CIA faceva il servizio di spionaggio pesante nei nostri confronti a favore delle “sette sorelle”, soprattutto.. la ESSO STANDARD …come… come l’Intelligence Service faceva nei nostri confronti un pesantissimo lavoro di spionaggio a favore della .. British Petrolium, la società di Stato inglese”.

CEFIS ha ricordato che suo capocorso in Accademia era stato LOCICERO, che ebbe a presentargli il generale MINO e “parecchi altri” tra cui il generale MICELI:
“me l’ha presentato LOCICERO che allora era alla NATO: buoni rapporti direi, ma non particolari, anche perché allora tutti i miei, tutti i miei autisti, erano tutti ex Brigadieri dei Carabinieri che venivano dal SID”.

Ricordava altresì tra i suoi amici l’Ufficiale dei Granatieri D’ADDARIO, D’AIETTI, LEDERE “poi ce n’è un altro che sta in Cile, adesso non ricordo più come si chiama; Renato RAMISTELLA che sta… anche lui in Cile …” ricordando anche il Generale MISSORI “che è stato Vice Comandante dell’Arma dei Carabinieri e il Generale DE LUCA dei Carabinieri e poi “conoscevo bene il Colonnello ARGENTON nonché: “io ho conosciuto bene, conosco bene, il responsabile operativo dei Servizi di Sicurezza di Montedison, che è stato per tanti anni finché è stato con me, un ex Ufficiale dei Carabinieri che si chiama … CAMPESE, ma credo che avesse lasciato l’Arma con il grado di Tenente o Capitano, ecco una cosa di questo genere, molto più giovane di me, e noi al Servizio ENI non avevamo per molto tempo, perlomeno che ricordi io, nessun servizio di sicurezza perché i momenti più importanti sono venuti… con i movimenti del 68-70, quando incominciavano a gambizzare, la protezione dei dirigenti, la protezione degli impianti, dagli atti di.. diciamo, di.. come si chiamavano quelli che facevano saltare gli impianti? sabotaggio? …io conoscevo CAMPESE perché CAMPESE era.. era la persona più, come si diceva. addetta alla sicurezza personale dei dirigenti, quindi io ero presidente, mi sceglieva gli autisti, gli uomini di scorta, queste cose… Quello che aveva i rapporti con le istituzioni e quindi aveva anche questi rapporti con i Carabinieri e con il SID… ma io penso che se era SID, era SID economico sul… non so se il SID ha diverse.. poteva essere.. noi avevamo all’ENI, fin dai tempi di MATTEI, perché anche lui era stato un partigiano nostro, era stato anzi paracadutato su nell’Ossola con me assieme al Generale PALUMBO perché la radice dell’ENI era una radice partigiana, sembra da ridere ma era proprio così.. che si chiamava Ugo NIUTTA ed era un giudice o per lo meno inizialmente era un giudice ed è morto però, purtroppo, è morto suicida qualche anno fa. E sotto NIUTTA… e purtroppo PALUMBO e NIUTTA erano quei due che avrebbero potuto avere dei rapporti, non dico istituzionali con STONE, perché con la CIA a quel livello lì sicuramente no.. mah, non saprei dovrei andare a vedere chi c’era con NIUTTA a quei tempi là, oppure I’AGIP Mineraria, non so, qualche consulenza in giro per il Medio Oriente, ma non.. che sappia io proprio assolutamente no… No, sapevo che esisteva il generale.. ecco. NIUTTA aveva rapporti con il Generale ROCCA, mi pare era l’omologo di FIAT, no?… NIUTTA mi ha detto che il signor ROCCA era morto suicidato, da terzi, e che aveva la responsabilità della security della FIAT”.

NIUTTA in realtà fu Consigliere di Stato poi transitato in Farmitalia. Coinvolto giudiziariamente in uno scandalo, che lambì anche un Ministro in carica, per episodi relativi all’ammanco di circa un miliardo poi riparò in Inghilterra dove mise fine ai propri giorni. ROCCA fu trovato morto, riverso sul pavimento del suo studio della Fiat in via Bissolati, ove era stato assunto a un anno dal congedo, attinto da un colpo di pistola. La fedele segretaria, che ne conosceva il narcisismo, dubitò subito che si trattasse di suicidio perché il cadavere del Colonnello, sempre attento al proprio aspetto fisico, era stato rinvenuto con i capelli molto scomposti.