L’avv. Bezicheri: chiedo se gli hanno riferito, parlandogli di questo passaggio attraverso Fachini, come, dove e quando sarebbe avvenuto il passaggio.
Izzo: Bruno Mariani, che avrebbe dato la bomba a mano direttamente a Litta, era solito frequentare Fachini, gli portava macchine rubate, si scambiavano armi, c’era gente di Costruiamo l’Azione strettamente legata al Fachini; in uno di questi viaggi tra il Veneto e Roma c’era anche questa bomba a mano.
L’avv. Bezicheri: le disse esattamente in uno di questi viaggi, oppure non le dissero le circostanze attraverso le quali si sarebbe verificato…
Izzo interviene: disse che tra le altre armi che gli aveva dato Fachini c’era questa bomba a mano proveniente da Valerio, questa era la cosa strana.
Il Presidente: lo disse sempre Litta?
Izzo: lo disse Litta a cui lo disse Mariani. Tutti questi andavano dicendo questa storia, accusando Valerio: “allora tu Valerio eri in contatto con Signorelli gia’ da prima, a noi racconti le storie come non stanno”.
L’avv. Bezicheri: specifico’ in quale viaggio, circostanze precise, o fu un discorso cosi’…
Izzo: no. E’ evidente che non me le potrebbe aver dette.
Il Presidente: non preciso’.
L’imputato Fachini: siccome parlava di macchine rubate, di rapine, su Roma, il Veneto…
Izzo: non ho detto rapine.
L’imputato Fachini: è un’ennesima novità, vorrei sapere in merito.
Izzo: non mi sembra una novita’, cioe’ che il gruppo romano… scusi Cavallini faceva le rapine con Bruno Mariani, Marcello Iannilli, ecc…. quando ancora stava con lei, percio’ mi sembra normale che esistano rapporti tra Roma e il Veneto.
L’avv. Bezicheri: le sembra normale come deduzione o perche’…
Izzo: a me l’hanno raccontato, che poi sia una novita’… in questo senso le rispondevo che mi sembra normale.
Il p.m.: Fachini dica che è una novità…
L’imputato Fachini: quando faceva delle rapine, con chi?
Il Presidente: facciamo domande precise, altrimenti il teste finisce poi per fare sue valutazioni; dalla precisione della domanda dipende la precisione della risposta.
L’avv. Bezicheri: se anche per il discorso macchine, rapine, ecc. Gli sono state indicate circostanze precise.
Izzo: certo, le posso fare un esempio che mi e’ venuto in mente in questo momento. Nel dicembre 1979 una rapina in una gioielleria di Tivoli, in cui sono imputati, condannati, non so di preciso, ma e’ una cosa risaputa, Gilberto Cavallini, Valerio Fioravanti, Bruno Mariani e Marcello Iannilli. L’organizzatore della rapina e’ Sergio Calore.
L’avv. Bezicheri: non ha capito la domanda. Se e’ in grado di fornire, come riferite da Litta Modigliani o da altri, circostanze precise riferentisi a Fachini sia in relazione alle rapine, sia alla bomba a mano che alle altre.
Il Presidente: Litta Modigliani le ha detto che queste bombe a mano venivano o erano passate dalle mani di Fachini? Senza fare deduzioni.
Izzo: ripeto che Litta Modigliani mi ha detto queste parole precise: “questo Valerio racconta delle storie che non sono vere, perche’ una bomba a mano che mi e’ stata sequestrata, veniva dal veneto, da Fachini e Melioli ed era una bomba a mano di Valerio. Bruno Mariani, quando mi ha dato questa bomba a mano, mi ha detto che viene da Melioli e Fachini”. Questo mi ha detto Litta.
Il Presidente: cioe’ Litta le disse che mariani gli aveva consegnato questa bomba a mano dicendo che proveniva dal veneto.
Izzo: si’. A questo punto io dissi: “va beh, Valerio che c’entra?”. Mi disse: “la bomba proviene dalle bombe rubate da Valerio nell’arsenale di Pordenone”. Siccome lui e’ stato arrestato nel novembre ’79, questo dimostrerebbe che precedentemente Valerio aveva rapporti con queste persone. Io vado da Valerio e gli dico: “Valerio, guarda che mi hanno detto questa storia cosi’, cosi’ e cosi’…”. Valerio dice: “si’, probabilmente è vero”. Oggi ha detto questa storia. Quando parlo’ con me mi disse: “guarda che questa bomba a mano… Sai, io ho distribuito armi a destra e a manca, a macchi, a quelli del Fuan, ecc. Probabilmente sara’ arrivata, non l’ho data io a Fachini”. Cosi’ si giustifico’. Pero’ era abbastanza debole come cosa. Fine della storia Litta-Valerio. Riguardo al fatto che mariani avesse rapporti con Fachini, questo me l’ha detto Cavallini, Giusva Fioravanti, Sergio Calore…
L’avv. Bezicheri: la domanda non riguardava rapporti.
Izzo: rapporti cioe’… di portargli su roba…
L’avv. Bezicheri: tornando alla mia domanda originaria…
Il giudice a latere: un attimo perche’ stava finendo il discorso circa i rapporti…
Izzo: fra bruno mariani che andava in veneto, ad esempio ritirava armi da Fachini perche’ i veneti di solito avevano grossa disponibilità di armi e di esplosivo, e lo portava giù a Iannilli, ecc… oppure documenti…
Il Presidente: da dove vengono queste informazioni?
Izzo: ripeto, me le hanno dette Sergio Calore, Giusva Fioravanti, Gilberto Cavallini, Roberto Nistri, non e’ una voce, e’ una cosa accertata in maniera indiscutibile e credo ci sia gente confessa su queste storie.
L’avv. Bezicheri: la domanda era se gli sono state dette le circostanze circa persone e luoghi, oppure no?
Izzo: sarebbe illogico che me l’avesse fatta.
L’avv. Bezicheri: sul discorso delle armi, mariani, ecc… Gli sono state esplicitate circostanze? E’ in grado di indicare circostanze almeno per un viaggio?
Izzo: mi e’ venuta in mente una storia su cui si rideva molto. Siccome Mariani era un po’ bugiardo a proposito dei suoi rapporti con la sinistra e si vantava di avere rapporti maggiori di quelli che in realtà aveva, una volta porto’ una macchina a Cavallini e a Fachini dicendo loro che gli era stata data da esponenti delle BR e che era stata rapinata in un garage. Questo me l’hanno raccontato sia Fachini che Fioravanti. Cavallini e Fachini erano preoccupati in quanto era una macchina che scottava e la spostavano ogni giorno; a parte che avevano cambiato la targa e tutto, ma la spostavano continuamente per Padova per paura che… dopo alcune settimane si apprese che era una macchina rubata qualsiasi ed era in pratica tutta una storia raccontata dal Mariani per farsi più grande di quello che era.
Il Presidente: aveva portato questa macchina da Roma a Padova?
Izzo: sì.
L’imputato Fachini: a cosa doveva servire questa macchina?
Izzo: per un’azione, ma non ricordo quale.
L’imputato Fachini: per che cosa?
Il Presidente: ha detto che non ricorda.
Izzo: non ricordo, probabilmente lo sapevo anche. Era una storia che si raccontava ridendo… forse una rapina.
L’avv. Bezicheri: questo lo avrebbe saputo da Mariani direttamente o da altri?
Il Presidente: ha gia’ precisato che lo seppe da Cavallini e da Fioravanti.
L’avv. Pisauro: questo Mariani è una delle sue fonti?
Izzo: no, non e’ mai stata mia fonte perche’ non ci siamo mai incontrati. In ogni caso le cose dette da Mariani appunto… sarei tentato di non riferirle.
L’avv. Bezicheri fa richiesta istruttoria affinche’ sia sentito Litta Modigliani.
Izzo: e’ carcerato, ha 27 anni per l’omicidio Rapesta.
L’avv. Bezicheri: Litta Modigliani che si trova detenuto, che venga sentito in riferimento, come riscontro, visto che sono tutti quanti discorsi di riferimento, e’ necessario sentire queste persone che vengono riportate come referenti di queste affermazioni.
L’avv. Bezicheri: inoltre chiedo l’acquisizione delle due sentenze del GI e della sezione istruttoria di Novara, sempre nell’ambito dell’attendibilità e rifacendomi anche alla giurisprudenza della Cassazione, c’e’ una valutazione anche sulla attendibilità intrinseca.
L’avv. Bezicheri prosegue: ha detto di aver letto sui giornali il nome di Brugia con riferimento a situazioni di questo dibattimento…
Izzo interrompe: e’ una cosa che avevo gia’ dichiarato in precedenza, pero’ mi e’ venuta in mente rispetto a Bologna leggendola sul giornale.
Il Presidente: ricorda a quale giudice l’ha dichiarata?
Izzo: in sede di confronto con Cristiano Fioravanti, al dott. Vigna e D’Ambrosio, rispettivamente della Procura della Repubblica di Firenze e Roma.
Il Presidente: ricorda anche il mese?
Izzo: si’, dovrei averlo fatto nel mese di maggio-giungo ’83… anzi no, mi scusi, maggio-giugno dell’anno scorso.
L’avv. Bezicheri: nell’ambito di quale istruttoria?
Izzo: nell’ambito dell’istruttoria per…. mica lo so. Un confronto con Cristiano, mi sembra o Pecorelli… non lo so, le dico una sciocchezza.
Izzo: verteva su una serie di fatti che Cristiano non aveva detto e che io mi ero deciso a dire; pero’ non so nell’ambito di quale istruttoria, basta chiedere alle procure.
L’avv. Bezicheri: che cosa ha dichiarato di preciso su Brugia?
Izzo: nel marzo-aprile ’82 – posso essere preciso perche’ e’ proprio nel periodo del mio trasferimento ad Ascoli – un giorno Valerio Fioravanti mi disse: “Angelo mi devi fare un favore, dovresti mandare un tuo parente…..- All’epoca avevo un’avvocatessa alla quale ero particolarmente legato, non ero ancora pentito ovviamente – perche’ non chiedi all’avvocatessa se va ad avvertire queste persone e dire loro di scappare perche’ stanno per arrestarle?”. E mi diede questi nomi: Pippi Bragaglia, Riccardino Brugia e Stefano Procopio. Io gli chiesi come sapeva che li avrebbero arrestati e mi disse: “Cristiano me l’ha mandato a dire, lui l’ha saputo dagli ambienti della Digos che gli stavano addosso” e mi diede anche il nome del padre di Pippi Bragaglia che ha un ufficio di assicurazioni nei pressi di piazzale Clodio, vicino al Palazzo di Giustizia a Roma, per avvertire anche lui.
Izzo prosegue: cosi’ mi diede questo indirizzo. Combinazione quella settimana non feci colloquio con l’avvocatessa, non ebbi modo di fare uscire questa notizia; lui torno’ dal colloquio e mi disse che era stato suo padre ad avvertire Bragaglia di scappare, perche’ lo stanno per arrestare. Questa cosa non l’ho mai detta perche’ non la ritenevo particolarmente rilevante; L’ho tirata fuori al momento del confronto con Cristiano. Tra l’altro il giudice ha contestato a Cristiano, lo posso dire perche’ e’ avvenuto in mia presenza, e gli disse: “guardi, Izzo e’ impossibile che sapesse, perche’ proprio in quel mese noi avevamo intenzione… erano venute fuori delle cose su queste persone ed avevamo effettivamente intenzione di arrestarle. Izzo questo non lo poteva sapere in nessun modo, percio’ la storia che ci racconta e’ vera”. E Cristiano ha continuato a negarla dicendo che non aveva motivo di coprire non tanto Procopio quanto Brugia. Leggendolo sul giornale mi e’ venuta in mente questa circostanza.
L’avv. Battista: ma a proposito di questo, i contatti tra Cristiano e Valerio Fioravanti, siamo nel 1982, come avvenivano?
Izzo: avvenivano mediante la famiglia, mediante lettere in codice e in piu’ hanno avuto possibilita’ di incontrarsi due o tre volte con la scusa dei confronti, poi riuscivano a vedersi nelle celle in carcere. Cose che avvengono in carcere. Comunque avevamo anche un codice, tra l’altro anche a me Valerio aveva dato un codice che ho rivelato ai magistrati; le lettere sono tutte censurate, per cui si potrebbe ricontrollare. Il codice sarebbe: 117 lettere non contano niente, mentre ogni 17 lettera della pagina si mette in un quadratino e si costruisce una frase, diciamo servendosi della 17 lettera di ogni frase.
L’avv. Bezicheri: quando Cristiano Fioravanti ebbe a parlargli di questo terzetto fra cui Brugia, gli parlo’ mai di un certo Picciafuoco, in relazione a questo o ad altro?
Izzo: assolutamente no, per me Picciafuoco e’ un nome…
L’avv. Bezicheri: quindi e’ una cosa che ha letto sui giornali
Izzo: si’.
L’avv. Bezicheri: le cronache di questi processi le legge solo adesso sui giornali o abitualmente?
Il Presidente fa presente che la domanda e’ irrilevante ed invita l’avv. Bezicheri a fare una domanda specifica.
Izzo interviene: io i giornali li leggo abitualmente.
L’avv. Bezicheri: la domanda specifica e’ se abitualmente legge…
L’avv. Lisi: se e’ l’unica cosa che ha appreso dai giornali?
Il Presidente: non risponda, la domanda è ininfluente.
L’avv. Bezicheri: premesso che il teste spontaneamente, con riferimento ad una circostanza della sua deposizione odierna, ha affermato nel corso della deposizione…
Izzo interrompe: scusi ma io la deposizione l’ho fatta prima che uscisse l’articolo sul giornale.
L’avv. Bezicheri continua: io parlo della deposizione di oggi. Ha affermato nel corso della deposizione odierna di essere stato particolarmente attratto sul nominativo Brugia che prima non gli diceva nulla….
Izzo interrompe: cioe’ mi diceva che era un membro dei Nar, pero’ non un membro particolare.
L’avv. Bezicheri prosegue: dalla lettura di un articolo di giornale riportante una cronaca di questo processo, premesso tutto questo si chiede che venga posta al teste la domanda se abitualmente legge sui giornali cronache giudiziarie riguardanti processi cosiddetti di eversione nera. La domanda e’ specifica.
Il Presidente: la domanda non viene ammessa perche’ ritenuta ininfluente.
L’avv. Bezicheri: parlando oggi del discorso di Fachini e della bomba a mano: ha fatto riferimento ad un verbale di Firenze…
Izzo: un’altra bomba a mano. Questa e’ la bomba a mano di Litta Modigliani, nel verbale di Firenze ho parlato della bomba a mano appartenente allo stesso stock con cui fu ucciso l’agente Marino, stock ritrovato nel covo di via dei Foraggi di Concutelli.
L’avv. Bezicheri: la domanda e’ in quale verbale di Firenze.
Izzo: nel primissimo verbale di Firenze in cui parlavo delle armi ritrovate a via dei Foraggi, cioe’ un mitra mp 40 proveniente dal veneto, da Fachini…
L’avv. Bezicheri: io ho un verbale del 14/4/84 al giudice di Firenze, in cui non c’e’ questa storia.
L’avv. Baldi fa presente che ci sono dieci verbali; si tratta del verbale 18/1/84.
Izzo: sono sicuro di averlo dichiarato.
Il p.m.: In uno dei primi verbali. Se ripercorre la storia di quest’altra bomba a mano.
L’avv. Bezicheri: dell’episodio della bomba di oggi, quando ne ha parlato la prima volta?
Izzo: di questa di Litta Modigliani? Nel verbale del 25/3/85 avanti il dott. Mancuso.
Il p.m. Chiede se e’ possibile che Izzo ricostruisca il riferimento al mitra, a via Foraggi e alla bomba.
Izzo: si tratta di una partita di bombe a mano rubate in caserma da Nico Azzi a Milano nel lontano 1972-73. Una di queste bombe e’ quella che ha ucciso l’agente Marino nel 1973 a Milano; un’altra la ritroviamo nel covo di via di Foraggi, nel febbraio ’77, quando viene arrestato Pierluigi Concutelli. Del mitra Concutelli mi disse che veniva direttamente da Fachini, era un mitra Mauser mp 40 tedesco che conosco piuttosto bene.
L’avv. Battista: quindi la fonte è sempre Concutelli?
Izzo: di via dei Foraggi sì, è sempre Concutelli; probabilmente anche Calore, perche’ Calore e Tisei vivevano con Concutelli nel covo di via dei Foraggi. Siccome tra queste tre persone due sono pentiti, penso sia facile…
L’avv. Bezicheri si riporta all’interrogatorio del 22/2/84 reso da Izzo al dott. Luzza e dà lettura del seguente punto: “il tentativo da parte del Cavallini di individuare dove stesse il Fachini per poi ucciderlo, e’ sicuramente collocabile nel periodo di tempo in cui Fachini era a S. Maria di Leuca”.
L’avv. Bezicheri: la prima domanda è se sa queste cose perché gliele ha dette Cavallini.
Izzo: no, me le hanno dette Ciavardini e Fioravanti. C’è un accertamento che secondo me taglierebbe la testa al toro, cioe’ se esiste questa casa in cui c’è questo scantinato, non e’ che io lo possa sapere diversamente. Non sara’ una casa enorme, se si puo’ individuare la coinquilina e chiederle se si ricorda questo episodio.
L’avv. Bezicheri: ma infatti noi siamo d’accordo sul fare questa richiesta istruttoria, pero’ se puo’ darci maggiori particolari su questa casa…
Izzo: e’ semplice individuarla, e’ la casa in cui e’ stato buttato, anzi in cui si e’ suicidato il portiere.
L’avv. Bezicheri fa richiesta istruttoria per accertare se in questa casa esiste uno scantinato cosi’ come e’ stato detto dal sig. Izzo.
L’imputato Fachini: e’ individuabile.
L’avv. Bezicheri: e’ facilmente individuabile perché c’è stata un’inchiesta su questa morte con delle sentenze, quindi… è inutile fare dei sorrisini, perché le sentenze bisogna rispettarle non solo quando rinviano a giudizio o condannano, perché altrimenti i primi detrattori delle corti non siamo noi allora eh, attenzione.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.