P2 e Servizi segreti – richiesta pm Sentenza Italicus bis

“… Gli uomini che certamente hanno portato avanti per anni da protagonisti questo disegno antidemocratico sono, secondo quanto risulta in atti, il Dr. Federico Umberto D’Amato, il Gen. Giovambattista Palumbo, il Gen. Gianadelio Maletti, il Cap. Antonio Labruna, il Col. Giancarlo D’Ovidio, il Col. Federigo Mannucci Benincasa e poi il Gen. Giuseppe Santovito, il Gen. Pietro Musumeci, il Col. Giuseppe Belmonte ed il capo della P2 Licio Gelli, la loggia cioè alla quale appartengono o sembrano appartenere tutti gli altri.

Tutti costoro hanno organizzato, orientato, tollerato bande paramilitari neofasciste pur avendo l’obbligo giuridico di neutralizzarle; hanno ispirato tentativi di golpe, attentati e stragi consumate o solo programmate, ovvero non le hanno impedite, assicurando la impunità agli autori di questi fatti, favorendone persino la fuga; hanno svolto attività di provocazione, di deviazione delle indagini, persino di calunnia, di disinformazione e condizionamento politico attraverso detenzioni illegali di armi e di esplosivi, ed altri episodi criminosi da essi stessi orchestrati per attribuirli alle sinistre o a terzi; arruolamenti illegali, protezioni di latitanti per fatti eversivi e per stragi. Si fa riferimento, senza alcuna pretesa di completezza, ai seguenti fatti, tutti accertati in atti, alcuni già divenuti giudicato:

Maletti Gianadelio
Labruna Antonio
Hanno dato copertura a coloro che erano imputati e verosimilmente gli autori della strage di Piazza Fontana, consentendo di sottrarsi ai Giudici che ne avevano ordinato la cattura, arrivando persino ad organizzare la fuga di uno di essi dal carcere. I nomi sono quelli di Pozzan, Ventura, Delle Chiaie, Giannettini. Ed anche di Massimiliano Fachini, di cui Labruna, anche su disposizione scritta di Maletti, negherà, mentendo al Giudice della Strage di Piazza Fontana, la conoscenza;
Hanno predisposto passaporti per gli avanguardisti Giorgi e Delle Chiaie che per quest’ultimo, latitante, non venne completato, nonché per l’ordinovista Pozzan ed il Giannettini, ricercati, presso un riferimento di Gladio in via Sicilia, provvedendo altresì a finanziare Giannettini latitante per la strage del 12.12.1969;
Hanno dato copertura agli autori del golpe Borghese ed in particolare di due dei protagonisti e cioè Licio Gelli e l’amm. Torrisi, nonché altri ufficilai come Nardella e Del Vecchio e esponenti della mafia siciliana e della ‘ndrangheta calabrese, arrivando a manomettere i nastri delle registrazioni delle rivelazioni che Orlandini aveva reso a Labruna;
Hanno favorito Delle Chiaie e la sua banda armata in riferimento anche al golpe Borghese. Entrambi hanno predisposto, inoltre unitamente al Miceli ed al M.llo Esposito, nel corso della campagna elettorale del 1972, una serie di attentati contro sedi del Movimento Sociale ed altri obiettivi con l’intento di attribuirli alla sinistra e favorire il MSI di Giorgio Almirante;
Hanno organizzato il trasporto con una nave, unitamente al Gen. Ambrogio Viviani, di un carico di armi a fini eversivi tra il 1971 ed il 1972 a Capo Teulada.

orlandini

Maletti Gianadelio;
Labruna Antonio;
D’Ovidio Giancarlo;
Mannucci Benincasa Federigo.
Hanno progettto l’incendio dell’auto di Giovanbattista Lazagna a fini di provocazione essendo prevista la collocazione nella vettura di documenti di natura eversiva di sinistra e predisposto l’arsenale di Camerino, che attribuiscono alla sinistra e per il quale vennero ingiustamente arrestate più persone.

Mannucci Benincasa Federigo.
Ha occultato verosimilmente un arsenale rinvenuto presso un suo personale recapito in Firenze via Sant’Agostino n. 3, costituito da armi da guerra, munizioni e contenitori di esplosivi; ha consentito la fuga al terrorista nero Augusto Cauchi; ha ostacolato reiteratamente le indagini e l’accertamento della verità circa gli autori della strage del 2 agosto; ha spedito anonimi calunniosi ai Giudici di Roma e di Bologna per incomprensibili ragioni di parte; ha favorito altresì gli autori degli attentati alla Casa del Popolo di Moiano e al treno Firenze-Bologna, località Vaiano, a lui noti; ha raccolto false notizie circa la appartenenza del Col. Di Napoli del SISMI al KGB su commissione di Musumeci, da cui non dipendeva.

Nobili Umberto;
Mannucci Benincasa Federigo.
Il primo ha trasportato esplosivo T4 per commettere attentato ai danni di altro militare; vi è poi la copertura degli autori di tale fatto ad opera di entrambi.

D’Ovidio Giancarlo.
Ha favorito la fuga del terrorista Benardelli.

D’Amato Federico Umberto.
E’ stato il favoreggiatore di Delle Chiaie e di Avanguardia Nazionale in occasione del Golpe Borghese, nonché di Licio Gelli e di altri cospiratori appartenenti alla mafia siciliana ed alla ‘ndrangheta calabrese; con Mario Tedeschi, ha impiegato Delle Chiaie in provocazioni contro la sinistra (manifesti cinesi) e lo ha finanziato anche all’inizio della sua latitanza tramite il Tedeschi.

Federico_Umberto_D'Amato

Santovito Giuseppe;
Musumeci Pietro;
Belmonte Giuseppe.
Costoro hanno detenuto illegalmente esplosivi di tipo militare e civile (T4 e ANFO), lo collocano su di un treno per finalità eversive e di depistaggio volendo coprire gli autori della strage del 2 agosto; abusivamente hanno arruolato e addestrato circa 30 ex paracadutisti di Livorno e Pisa nonché Ravasio Pierluigi e Stoppani Luigi ai quali hanno affidato compiti illegali commettendo il fatto, quanto allo Stoppani, unitamente al Gen. Inzerilli.

Gelli Licio.
Ha perseguito strategie golpiste e reazionarie tra il ’69 ed il ’75 e quindi, tra il 1975 ed il 1980, disegni autoritari ed illiberali fra cui la trasformazione dello Stato in Repubblica Presidenziale attraverso corruzioni e ricatti. Si è reso così protagonista del Golpe Borghese e attraverso il SIFAR, il SID e il SISMI. si è assicurato l’impunità assicurandola ai compartecipi, intervenendo altresì direttamente nel tentativo di deviare le indagini sulla strage di Bologna e guidando dagli anni ’60 in avanti i nostri Servizi di Sicurezza in operazioni di eversione, di corruzione, di ricatto.

Gelli Licio;
Santovito Giuseppe;
Musumeci Pietro;
Maletti Gianadelio;
Labruna Antonio.
Hanno condotto campagne denigratorie contro Giudici investiti dell’inchiesta sulla P2, della bancarotta della Banca Privata e del finto sequestro di Michele Sindona; hanno schedato giudici “di sinistra” e condotto ricatti nei confronti di una serie di esponenti militari e politici servendosi delle agenzie O.P. di Pecorelli, “Repubblica” di Lando Dell’Amico, “Tuttoroma” di Alexis ed il Borghese di Mario Tedeschi, tutti finanziati dai servizi.

Palumbo Giovanbattista.
E’ stato il favoreggiatore degli autori della strage di Peteano e sostenitore delle false accuse contro più imputati ingiustamente arrestati e processati; sostenitore dei progetti eversivi di Gelli dei primi anni ’70; legato al SISMI di Musumeci per conto del quale tenta di interferire nelle indagini dei Giudici milanesi all’indomani del sequestro degli archivi della P2.

Sentenza Ordinanza G.I. Grassi – Italicus bis pag 375-378