Maurizio Del Dottore – dichiarazioni 17.01.1984 seconda parte

Con riferimento a questo periodo di tempo al quale si puo’ dare come termine il giorno del mio arresto avvenuto a Perugia il 09.11.73 nelle circostanze che poi chiariro’, questo gruppo di Ordine Nuovo di Arezzo non aveva, a quanto ne so, progetti di attentati o di altre azioni armate. Per quanto riguarda i contatti per fini politico – organizzativi intrattenuti con altre località, posso dire che venivano tenuti contatti solo con altri gruppi ordinovisti; tra questi tra questi altri gruppi quello di Perugia rappresentava il riferimento piu’ importante; vi erano contatti poi con ordine nuovo di Lucca e zone limitrofe, e con ordine nuovo di Firenze.

– i contatti venivano tenuti essenzialmente dal Batani.

– degli ordinovisti perugini in quell’ epoca capitarono ad Arezzo il Pieriste’ ed uno o entrambi, dei fratelli Castori; ho visto anche un altro che non so pero’ chi sia. Il Gubbini non l’ ho mai conosciuto. Di quelli di Firenze rammento il Brogi Andrea che aveva anche rapporti con il Cauchi a titolo personale. Per quanto riguarda gli ordinovisti di Lucca e zone limitrofe io mi rammento do un tale chiamato “Gregorio” , o di Lucca o di Viareggio, che venne ad Arezzo e vi si trattenne vari giorni stando a dormire nella sede di via Mazzini. A quanto mi fu dato capire questo giovane era venuto ad Arezzo in quanto trattandosi di uno ben prestante fisicamente, e dato che scontri con avversari politici erano abbastanza frequenti, la sua presenza poteva essere utile.

– io, ne’ da solo ne’ con altri, ebbi occasione di andare in altre localita’ . Diverse da Arezzo, per scopi comunque riferibili al gruppo ordinovista di Arezzo, fatta eccezione per quanto diro’ .
Siccome a Roma nell’ autunno 1973 era in corso il processo a carico di Ordine Nuovo, io andai un giorno assieme al Cauchi, al donati ed al Batani a Roma per seguire un’ udienza del processo. In tale occasione conobbi anche personalmente Graziani Clemente con i quali noi quattro, assieme ad altri tra cui dei perugini, si pranzo’ ad una trattoria in via Vignola.

– A me fu chiesto di andare a Roma quel giorno perche’ c’ era bisogno di gente di destra. Sta di fatto che verso la meta’ della giornata, proprio quando noi si era gia’ al ristorante, venne li’ un’ auto con dei ragazzini di Roma e di Perugia tra i quali Bistocchi Maurizio, di ordine nuovo di Perugia, che era stato ferito con una coltellata da avversari politici. Ricordo che il Graziani, non so se da solo o con altri, accompagnò questo ragazzo al pronto soccorso dove il Bistocchi venne ricoverato per una ferita all’ addome. La sera stessa rientrammo a Arezzo, io e gli altri; preciso che il viaggio fu’ fatto con la “Mini” di Batani. In relazione al ferimento del Bistocchi fu’ deciso di fare una manifestazione a Perugia per il giorno 09.11.73 con l’ intervento di noi di Arezzo ed anche di gente di Roma.
La manifestazione prevedeva una sfilata di protesta per l’accaduto di Roma. Fu in tale occasione che subii un arresto, e fu arrestato anche il Donati Luca.Noi si fu gli unici due di Arezzo arrestati; ricordo che di perugini furono arrestati certi Luccioli, Bartocci e Salomoni. Per tali fatti io ed il donati si rimase detenuti fino al 08.12.73 con imputazioni varie tra le quali ricostituzione del partito fascista. La stessa accusa mi venne elevata anche a Roma in un processo a carico di persone accusate di appartenenza ad ordine nuovo, se non sbagli nella seconda istruttoria compiuta dal dr Occorsio.
Sia nell’ uno che nell’ altro procedimento sono stato assolto da questa imputazione, per non avere commesso il fatto nel processo di Roma e poi per insufficienza di prove di quello di Perugia.

– Il 09.11.73 a Perugia. Oltre a me ed il Donati, da Arezzo erano venuti anche il Franci, il Batani, ed il Cauchi. Oltre al Gallastroni, ed al “Pietrino” Del Pirana. Probabilmente c’erano anche altri di Arezzo ma non ne ricordo il nome. Fui scarcerato l’ 8 dicembre 08.12.73, insieme al Donati e agli altri perugini arrestati, e rammento che fuori dal carcere per festeggiarmi c’erano il Castori euro ed il Pieriste’, piu’ altri giovani da me non conosciuti.
Riprendo contatti con il gruppo, che a quel punto aveva senzaltro sede in via Cisalpino, anche se la mia figura era stata accresciuta dal fatto della carcerazione patita, si crearono dei problemi di tipo individuale tra me e gli altri, problemi che mi accingo a spiegare e il cui mancato superamento di lì non molto tempo, determinò il mio spontaneo allontanamento dal gruppo. Questi problemi furono essenzialmente due. Il primo: io mi resi subito conto che le idee che circolavano nel gruppo si erano radicalizzate su posizioni estremiste con dichiarata propensione per la lotta armata. Non si ragionava più di fare politica con sistemi tradizionali. Si ragionava di armi e si ragionava di adeguarsi al livello delle iniziative, da definirsi senz’altro di lotta armata, che erano state ed erano assunte da altri della destra in altre zone. Io armi non ne ho viste, ne’ sentivo dire che c’ era la possibilità di avere munizioni ed esplosivi quanto se ne voleva; anche quando si parlava dell’ antagonismo con avversari politici, non si pensava alla cazzottata ma si alludeva a pratiche di comportamento più incisive e più dure.

– a me non risulta, personalmente, discorsi di progetti di azioni o di attentati, o circostanze specifiche relative al procacciamento delle armi o di altre cose. Devo far presente che anche se vi erano nell’ ambito del gruppo discorsi e conoscenze aventi contenuti specifici, e’ verosimile che io ne sia rimasto estraneo, e quindi all’oscuro, proprio perche’ (e in cio’ sta il nocciolo del primo problema) io espressi fin dall’inizio, e cioe’ da quando mi resi conto del tipo di atteggiamento e di idee che si era consolidato, che dissentivo da questo modo di intendere l’azione politica. In me agitavo sia considerazioni di tipo morale in relazione al bene della vita umana che a mio giudizio la lotta politica non puo’ sacrificare, sia, per quanto con rilievo accessorio, l’ esperienza del carcere che avevo vissuto.

– Le persone che senza mezzi termini portavano avanti quella linea oltraggistica erano il Cauchi, prima di ogni altro, il Batani che andava a rimorchio del Cauchi, ed in posizione ulteriormente subordinata, il Donati ed il “Ciro” . Anche il Gallastroni era attestato sulle idee del Cauchi. Non sono in grado di definire, con riferimento a questo specifico punto, la posizione del Duchi, dello Sganappa e del Rossi Chicco; per quanto ne so il Cardini continuava a non essere tra i frequentatori di via Cisalpino, pero’ continuava anche ad avere rapporti personali con il Cauchi e con il Batani ed il suo atteggiamento politico era sempre su posizioni estremiste. Io cercai di proporre una linea piu’ controllata, in cio’ cercando di farmi forte anche di quel po’ di prestigio che la detenzione mi aveva dato, e una sera addirittura mi scontrai violentemente con il Cauchi e venimmo alle mani in via Cisalpino alla presenza del Batani, del “Pietrino” e di altro di cui allo stato mi sfugge il nome.

– Rispetto al “nuovo corso” del gruppo via Cisalpino, la posizione del “Pietrino” la posso definire limitandomi a richiamare il fatto che egli era in amicizia e in molta confidenza con il Batani. Il Batani dava l’ idea che il “Pietrino” fosse la persona di cui si fidava di più. Questo trova riscontro in quanto lo stesso “Pietrino” ha avuto modo di dirmi a volte in cui negli anni successivi ci siamo parlati, occasioni nelle quali appunto mi ha confermato che il Batani  con lui aveva particolare confidenza.

– riferendomi sempre a questo periodo di tempo, il Franci che all’ epoca ritengo fosse gia’ alle poste, ritengo di averlo visto in via Cisalpino due o tre volte non di piu’ . Il Franci  ribadisco il riferimento all’ epoca della quale sto parlando, era figura assolutamente secondaria nel senso che praticamente il suo punto di vista o non esisteva o non veniva preso in considerazione. Tra l’altro aveva anche difficoltà economiche.
Secondo: io non avevo potuto aderire ad un invito della mamma dei due fratelli castori i quali pochi giorni dopo la mia scarcerazione, assieme al Pieriste’ e ad altri ragazzi di Perugia erano stati arrestati sempre per i fatti dal 9 novembre.
La questione era questa: la signora Castori, che mi fece andare a casa sua a Ponte Felcino dove mi recai con la 128 Rally insieme al Franci mi chiedeva che io ed il Donati, per abbreviare i tempi della istruttoria e quindi per avvicinare la scarcerazione dei suoi figliuoli, (in quanto mi disse che il giudice istruttore avrebbe dato la liberta’ provvisoria al termine dell’istruttoria) ci si presentasse spontaneamente a Perugia a farsi interrogare dal magistrato, invece che attendere la rogatoria ad Arezzo.
Ricordo che dalla casa dei Castori, seduta stante, telefonai al mio difensore che era l’avvocato Graverini di Arezzo, il quale si disse contrario e quindi io non accolsi la proposta. Questo fatto cagionò degli strascichi nel senso che i perugini si lamentarono con il gruppo di Ordine Nuovo di Arezzo nei miei confronti, ed anche questa fu una delle ragioni che fecero maturare la mia decisione di staccarmi dal gruppo.

– presi le distanze dal gruppo nei primi mesi del 1974, in una data che non so’ meglio precisare.

– Quando ci fu’ l’attentato alla casa del popolo di Moiano, e ciò lo dico per dare un riferimento temporale – l’ufficio da atto che la data dell’attentato in questione è del 23.04.74 –   io ero già fuori dal gruppo da un paio di mesi.

L’ufficio da atto che si è proceduto alla verbalizzazione, nella giornata odierna, di dichiarazioni già oggetto degli appunti presi nella giornata di ieri, integrate da domande come risulta dal verbale odierno. Da atto ancora che durante l’esame odierno il teste ha reso anche altre dichiarazioni che sono state tradotte in appunti dal Pm per la successiva verbalizzazione. Alle ore 19,50 il Pm sospende l’ esame rinviandone la prosecuzione a data da stabilire. Prima di sottoscrivere il teste fa presente che nella narrazione dei fatti fino ad ora verbalizzati, ha omesso per dimenticanza di menzionare alcune persone, tra le quali alcune ragazze, la cui posizione secondo diversi indici di rilevanza, si colloca nei fatti già riferiti.

Letto confermato sottoscritto.­