Maurizio Del Dottore – dichiarazioni 17.01.1984 prima parte

Alla lettura delle dichiarazioni di ieri preciso che mi e’ venuto in mente il cognome di quello di cui padre aveva la fabbrica di scarpe: Malatesta o Malatesti. Preciso anche che nei primi tempi in cui conobbi la Donella detta ragazza non aveva una collocazione politica. Assunse una posizione politica solo in seguito. Tra il 1971 ed 1i 1972 questo gruppo di Montevarchi instaurò rapporti con persone, dello stesso orientamento politico, di Arezzo e quindi o il nostro gruppo andava ad Arezzo o quelli di Arezzo venivano da noi a Montevarchi.

– Di questo gruppo di Montevarchi, oltre alle persone indicate, ne comprendeva altre tra le quali rammento due fratelli, uno di nome Maurizio, di cognome Scala. Non vi erano solo giovani ma anche adulti e tra questi ultimi ricordo un certo Quercioli ed un certo Vanzi.

– Tutto questo gruppo, che si dedicava all’attività politica tradizionale, come quelle tipiche dei periodi elettorali ecc., faceva capo alla sezione del movimento sociale di Montevarchi; Gli elementi giovani erano iscritti al Fdg, dal quale la tessera ho avuto per un anno anch’ io. Capitavano poi anche persone che non avevano una posizione politica definita, ma che, essendo definibili genericamente come anti – comunisti, seguivano piu’ volentieri la nostra attivita’ politica che quella di altre forze o partiti; tra queste ultime persone rammento un certo rabarbari ed un tale detto “Gigi” di Figline.
– A proposito di questo “Gigi” posso dire questi particolari: E’ stato in carcere, almeno credo, non molto tempo fa; qualche anno piu’ vecchio di me; una famiglia abbiente; si diceva in giro che fosse omosessuale. Sempre a quello che mi pare di aver sentito dire, che era rimasto coinvolto in una storia di cocaina.
– Le persone di Montevarchi che ebbero parte nei rapporti con gente di Arezzo, furono il Rossi Fabio, il Guardassoni, il Malatesta ed anche io, pur precisando sinceramente che in quell’ epoca i miei interessi non erano polarizzati sulla politica: per dirla francamente dedicavo il mio tempo perlopiù all’ amicizia femminile, anche lo zippi ebbe contatti, pero’ tengo a precisare che lo Zippi ha sempre avuto una impostazione politica aliena da ogni tendenza eversiva.

– Il gruppo di Arezzo, i cui componenti che mi rammento poi indichero, fino al tutto il 1972 si indentificava nella struttura giovanile del Msi e quindi nel Fdg. Queste persone erano: il Batani Massimo, il Cauchi Augusto, il Bianconi Maurizio (allora studiava legge ed ora è avvocato);
Un certo “Chicco” Rossi (all’ epoca faceva lo studente di architettura, non so esattamente il nome di battesimo), il Donati luca, un certo Birgolotti (non so cosa faceva) , un certo Cardini di Olmo (sono due fratelli, figli di uno che fa il fabbro li’ a Olmo; quello al quale mi riferisco credo sia il maggiore; l’altro fratello faceva il metronotte, in epoca successiva) . Sempre in questa epoca sul gruppo di arezzo esercitavano la loro presenza il professore Rossi Giovanni, l’ Albiani ed il Capacci.
Mentre i due ultimi non erano figure di rilievo, il Rossi Giovanni, anche per il fatto di essere laureato e tutto il resto, aveva un certo prestigio, o meglio ascendente, sui giovani.

– la situazione che ora ho descritto, con riferimento anche alle persone, dal punto di vista organizzativo e politico non esorbitava dalla posizione dell’ Msi: le riunioni avvenivano presso la sede del Msi; la linea “legalitaria” era quella che caratterizzava il gruppo; ad eccezione di certe posizioni di tipo individuale, non vi erano atteggiamenti estremisti.
Quando parlo di atteggiamenti individuali posso riferirmi al Cauchi che invece aveva una posizione “avvelenata”, parlava della necessita’ di confrontarsi anche fisicamente con avversari politici, accennava a spedizioni punitive, tra l’ altro andava ad esercitarsi al poligono.
Questa situazione si ridefinì proprio verso la fine del 1972 inizio del 1973, quando anch’ io ebbi modo di accorgermi che l’ elemento giovanile progressivamente maturava posizioni che lo allontanavano dalla legalitaria del Msi e quindi anche dall’organizzazione del partito stesso.
A quell’ epoca infatti il gruppo giovanile si cerco’ una sede propria che fu poi reperita in un fondo di via cisalpino vicino alla banca d’ Italia. Il gruppo in questa fase gia’ faceva riferimento ad ordine nuovo; vi erano gia’ stati dei contatti tra alcuni del gruppo e personaggi di ordine nuovo rappresentativi a livello nazionale.

– Per quanto ne so, per certo nei primi tempi il Batani allaccio’ questi contatti, ma non so se fu il solo ad averne. Il Batani questi contatti li instauro’ anche con il Graziani al quale so che telefonava e dava del tu.
Aveva contatti anche con gente di Perugia. Non sono in grado di dire con sufficiente esattezza quale fosse la composizione del gruppo che, ormai su posizioni ordinoviste, a partire dai primi mesi del 1973, si era distaccato dall’ Msi ed aveva preso anche una sua sede, in quanto io ebbi delle vicende personali che mi tennero lontano dal gruppo: ero fidanzato, la mia fidanzata nel marzo del 1973 rimase in stato interessante, dovetti ovviamente affrontare questa situazione, nell’estate mi sposai, lasciai anche la scuola dove tra gli altri compagni avevo Batani. Fino a settembre non riallacciai contatti con quelli di via Cisalpino; cio’ avvenne quando iniziai a lavorare alla Lebole, posto che trovai grazie anche a delle amicizie, ma tengo a precisare grazie ad amicizie con persone assolutamente estranee agli ambienti di destra.
– Il gruppo di via Cisalpino, quando io mi ci riavvicinai, aveva assunto una chiara impronta di tipo estremista: dominavano gli slogans piu’ accesi, le sigle ed i simboli delle organizzazioni extraparlamentari (l’ascia bipenne ed anche la runa; “il nostro onore si chiama lealta’ ” ; “boia chi molla”, la svastica ecc ) il gruppo a quel punto si definiva di Ordine Nuovo.
I personaggi maggiormente rappresentativi erano il Batani sul piano ideologico ed il Cauchi su quello che definirei militare in quanto lo stesso Cauchi progettava iniziative per l’addestramento militare come campi in montagna, anzi escursioni in montagna, per l’ allenamento fisico ecc.

– Non sentii dire di iniziative sugli esplosivi, o con gli esplosivi, ne’ che comunque il gruppo disponesse di esplosivi, almeno in questo periodo di tempo. Ne’ mi risulta che il gruppo disponesse di una dotazione di armi; l’ abitudine a girare qualche volta armati, avendo costoro armi proprie, ce l’ avevano tra gli altri il Batani ed il Cauchi. Anche il Cardini, che aveva una 6,35 regolarmente denunziata, talvolta la portava con se’ quando si facevano le escursioni, stando a quanto mi e’ stato raccontato, perche’ io non glie l’ho mai vista addosso fuori della sua abitazione.

– delle persone che componevano il gruppo, sempre con riferimento a quell’ epoca, posso dire che in tutto saranno stati una trentina tra piu’ assidue e meno assidui. I piu’ assidui, ed e’ di loro che mi ricordo meglio proprio per tale ragione, oltre al Batani ed al Cauchi, rammento il Gallastroni, un certo Sganappa (non rammento il nome di battesimo; era studente; abitava ad Arezzo; figlio di un agente di polizia) , il Donati, il Rossi Chicco (ma non sono sicurissimo) , un tale chiamato pietrino che allora non so cosa faceva, ma che successivamente, fino a quando io sono stato arrestato l’ ultima volta, era proprietario della pizzeria Pirana di Arezzo, un certo Ciro anche lui di Arezzo, all’ epoca assai giovane, sui 17 – 18 anni; frequentatore era anche un certo Municchi detto “Indio” che poi e’ rimasto preso nella droga, il Franci che, pur avendo da fare come autista dell’avvocato Ghinelli, ogni tanto capitava in via Cisalpino.
C’ era poi un certo Duchi per identificare il quale fornisco questi dati: con questo cognome ci sono due fratelli ed un cugino ed io li conosco tutti e tre: uno dei due fratelli si chiama Marcello e non c’ entra nulla con questa storia; il cugino in seguito a fatto il metronotte, mentre l’ altro dei due fratelli ha messo su una pizzeria.
I due ultimi avevano tutt’ e due idee politiche di destra e non escludo che siano anche capitati entrambi in via Cisalpino, uno pero’ ci veniva sicuramente.

– in via Cisalpino non venivano ne’ il Bianconi ne’ il Birgolotti; Nemmeno erano frequentatori, a quanto mi risulta, il Rossi Giovanni, l’ Albiani ed il Capacci.

– Il Cardini di Olmo manteneva rapporti personali con il Batani ed il Cauchi, e a me non risulta che frequentasse via Cisalpino.

– Del gruppo dei giovani di Montevarchi di cui ho inizialmente parlato, nessuno mi risulta avesse rapporti con il gruppo di via Cisalpino. Siccome il gruppo in quel periodo di tempo ebbe, prima della sede di via Cisalpino, una sede in via Mazzini tenuta per pochi giorni, le dichiarazioni ora verbalizzate devono intendersi con riferimento alla situazione del gruppo che io riscontrai quando cominciai a frequentarlo dopo la mia assunzione alla Lebole: non posso essere preciso su quanto avvenne il cambiamento di sede e cio’ dato il tempo trascorso da tali fatti.