Dichiarazioni Angelo Izzo 26.8.1991

Adr: chiestomi se conosco tale Sinibaldi Guglielmo, anche se non  riesco a focalizzare l’ immagine di questa persona, ricordo che era uno dell’ ambiente di Ghira.

Adr: effettivamente ho frequentato sia i fratelli Panfili che i fratelli Annoscia. Panfili Enrico frequentava la sezione dell’ MSI di via Livorno nel periodo in cui Rossi Mario ne era segretario. Era vicino a Ordine Nuovo. Panfili Francesco frequentava la sezione del MSI di viale Somalia e con lui ero in rapporti piu’ intimi tanto e’ che assieme abbiamo lanciato alcune molotov e incendiato alcune macchine. Ricordo che incendiammo l’auto di Levi Arrigo le cui figlie frequentavano il Giulio Cesare. Annoscia Enrico e Fabio erano attivisti di destra. Enrico era segretario della sezione di viale Somalia mentre Fabio frequentava la sezione Flaminia. Entrambi avevano rapporti con la malavita ed essi stessi spacciavano e sfruttavano la prostituzione. Fabio inoltre aveva dei traffici di armi. Fu lui a cedermi un Astra calibro 38 con canna da 4 pollici. Ne aveva a disposizione anche molte altre. Entrambi i fratelli Annoscia erano molto amici con Furlotti Chicco col quale avevano rapporti nell’ ambito di locali notturni.

Adr: effettivamente la federazione del MSI di via Alessandria era un luogo in cui circolavano parecchie armi. Si trattava di pistole, per lo più, Star o Beretta. L’ MSI per un certo periodo fu nettamente filo golpista, tant’e’ vero che nella federazione di via Alessandria si parlava apertamente di attentati ai treni (mi ricordo che questi discorsi si riferivano ai treni che portavano operai a Reggio Calabria) e di altre attivita’ da porre in essere in caso di golpe. E’ in quest’ epoca che l’ MSI era nettamente filo golpista. Successivamente cambio’ atteggiamento, verso il 1975, e più tardi sciolse anche il corpo dei volontari nazionali, che raccoglieva i migliori attivisti di tutta Italia. Questo corpo aveva un carattere paramilitare nel senso che c’era un livello militare occulto che era coinvolto nelle tensioni golpiste del tempo. Nell’ ambiente missino circolavano anche armi diverse dalle semplici pistole.

Ricordo che i fratelli Fioravanti mi hanno riferito di avere visto una cassa di mitra Mab nell’ abitazione dei fratelli Sangue. A proposito della strategia della tensione, ricordo che vi fu una riunione a casa dell’ onorevole de Marzio Francesco, alla quale parteciparono parecchie persone di destra infiltrate in organizzazioni di sinistra. Fra queste ricordo tali fratelli Strippoli, infiltrati in AO, soprattutto nella zona dei castelli romani, nonche’ un gruppo di ex appartenenti alla Giovane Italia che era infiltrato nell’unione marxisti – leninisti del prenestino. Mi riferisco a Lioi Mino, Masserotti e tale Bruzzesi detto Gorillino. A questa riunione partecipai anch’ io assieme col Ghira.

Giulio Caradonna

Nell’ MSI ricordo che il Caradonna, in particolare, era legato ad ambienti golpisti per conoscenza diretta so che era in rapporto con un finanziere di Milano che possedeva una villa e un albergo a Bordighera. Costui si diceva essere legato alla Cia e certamente nello immediato dopoguerra grazie alla Cia fece affari con l’ Unione Sovietica. Il personaggio mi interessava perche’ nella villa di Bordighera c’ era un caveau ove si diceva fosse custodito molto contante, oro, brillanti e perfino droga che questo finanziere usava per non meglio specificati “pagamenti”. Tutte queste notizie mi erano state date da ragazzi del giro di Caradonna che pero’ facevano anche gli spacciatori per Ghira. Mi pare che a darmi queste notizie e’ stato tale Sorbelli Paolo o Fraschetti Giovanni. Del giro di spacciatori che faceva capo al Ghira facevano parte anche altri, anche essi legati al Caradonna. Parlo di Caronna Fulvio, Zara Eugenio e tanti altri che facevano capo al bar Tortuga sito di fronte al Giulio Cesare. Questo bar era praticamente sotto controllo del Ghira. Proposi al Guido di svaligiare la villa di questo finanziere ed il Guido mi disse che non si poteva fare poiche’ costui era “amico di amici”.

Adr: Ghira aveva grosse disponibilita’ di cocaina e grazie a questo aveva messo su un giro di spaccio piuttosto esteso del quale non so moltissimo. In questo giro c’ era anche un tale Sinibaldi Angelo detto “il Biondo”, legato ad altri spacciatori del Tufello. Fra gli spacciatori c’ erano i fratelli Lametta, Er Caiella e tale Amore Carletto. Ghira si serviva per i suoi traffici di picchiatori fascisti e di pregiudicati. Era inoltre in contatto con tale Arcadi, a sua volta legato ad ambienti calabresi e sudamericani nonche’ con tale Giuliani Italo luogotenente dell’ Arcadi. Arcadi era a sua volta legato a gruppi di calabresi della costa catanzarese e in particolare agli Alvaro di Sinopoli. Ghira aveva molti contatti in Sud America di cui non so dire di piu’. Probabilmente era legato ad ambienti istituzionali argentini. A proposito di Ghira voglio far rilevare un fatto curioso, cioe’ che in piazza Augusto Imperatore nel 1977 vennero rinvenute delle armi, fra le quali un mitra mp 40 che io stesso avevo comprato e per il quale sono stato condannato con sentenza dalla decima sezione del tribunale di Roma. Fra queste armi c’era anche una cal 22 del Ghira proveniente dalla rapina di via Panama commessa da me, da Ghira e dall’ Esposito e della quale ho gia’ parlato alla dr.ssa Ricchi. Puo’ essere che fra le armi vi fosse anche l’ Astra cal 38 che avevo acquistato dall’ Annoscia. Il Guido mi disse che queste armi erano state abbandonate da Ghira, latitante, quasi a dare un avvertimento. Ricordo che vennero rinvenute pochi giorni dopo l’omicidio di Masi Giorgiana.

Adr: appena resosi latitante Ghira si rifugio’ nella villa di tale Acquerelli Marco di Tor San Lorenzo, villa poi utilizzata anche nel corso del sequestro Matacchioni. Nella sua latitanza Ghira ha commesso alcune rapine, delle quali ho notizie piuttosto vaghe. Ricordo la tentata rapina all’ Italgas di piazza Barberini risalente a poche settimane dopo i fatti del Circeo, nonche’ una grossa rapina ad una banca del centro di Roma, risalente agli inizi del 1976. Ghira inoltre commise un furto con lancia termica a Fiumicino insieme a tale Franco “il Capellone”, persona legata alla Banda della Magliana. Il provento di questa rapina, almeno in parte, venne trovato in possesso di Franco “il Capellone” al momento del suo arresto.

Adr: il Ghira era certo in contatto con la Banda della Magliana con la quale ha tra l’ altro eseguito il sequestro Scarozza. Tutte queste cose le ho sapute dall’ Esposito durante piu’ periodi di comune detenzione. Ghira ha lasciato l’ Italia definitivamente alla volta dell’Argentina alla fine del 1977. Cio’ mi e’ stato detto da Esposito, il quale invece aveva sostenuto di fronte ai giudici che il Ghira era subito partito dall’ Italia. Esposito voleva depistare cosi’ le ricerche di Ghira affermando inoltre che si trovava in Africa. Ghira, secondo Esposito, si riprometteva di farsi una plastica facciale non appena lasciata definitivamente l’ Europa per l’ Argentina. Era castano chiaro quindi niente di piu’ facile che si sia tinto i capelli di nero. A proposito di Gianni Guido, ricordo che era sin da ragazzo estremamente “paranoico”. Sin da giovanissimo aveva una doppia vita apparentemente era un bravo ragazzo, in realta’ a 17 anni aveva gia’ commesso un omicidio. Il Guido mi confido’ infatti di avere ucciso tale Cello, detto Cellone luogotenente di Bergamelli. Il Guido mi disse che l’ aveva fatto salire in macchina con un pretesto, gli aveva sparato al collo con una cal 38 e aveva quindi gettato il cadavere fuori dalla macchina in una via di Trastevere. Il Guido mi confido’ altresi’ un  altro omicidio, quello di un albergatore che riciclava denaro provento delle attivita’ del Bergamelli e della Banda della Magliana in genere e che aveva avuto un diverbio il giorno prima dell’omicidio con la moglie del Bergamelli, tale Cuozzo Felicia.

Il Guido era molto legato ai Bergamelli e soprattutto agli Abbruciati. Il Guido sparo’ all’ albergatore da una alfetta in corsa usando un fucile automatico cal 12.Con lui era il Bergamelli che sparo’ anch’ egli contro l’ albergatore con un altro fucile cal 12. Il Guido, come pure Ghira, frequentavano una sede massonica di via condotti che aveva un nome inglese e della quale ho gia’ parlato nel precedente verbale. Il Guido inoltre aveva contatti con qualificati ambienti romani, ad esempio con i costruttori Belli e Genghini e si recava spesso a Nizza ove conosceva la famiglia del sindaco di quella citta’, famiglia che aveva interessi in Argentina. Anche Guido aveva rapporti col Sud America.

albert bergamelli

Adr: ricevo lettura delle dichiarazioni di Sinibaldi Guglielmo del 25.10.1991 nella parte in cui si parla del suo incontro con me e Ghira. Pur non avendone ricordo mi sembra in fatto del tutto inverosimile. Io e Ghira avevamo effettivamente l’ abitudine di incontrarci, anche con altre persone, in una birreria situata nei pressi della scuola privata san Leone Magno.

Adr: Ghira frequentava effettivamente il liceo Giulio Cesare dal quale si trasferi’ poi al liceo Mameli.

Adr: Macchi Lele e’ un pariolino che conosco dall’ infanzia, amico anche del Guido. E’ possibile che abbia avuto qualche compito di vigilanza presso la federazione di via Alessandria, anzi ora che ci ripenso ne sono certo.

Adr: conosco benissimo Mariani Dario, so bene che e’ soprannominato “il Cicalone”. Gia’ nei primi verbali resi al dr Vigna nel 1984 feci rilevare che Mariani ed Adinolfi furono ospiti di Ghira nella sua villa del Circeo nell’ estate del 1975. Dovrebbe anche risultare un fermo dei tre da parte dei cc del Circeo in occasione di una devastazione di una boutique del luogo.

Adr: io ho conosciuto il Mariani da ragazzino ed era un “picciotto” di Ghira. So che in seguito e’ diventato un personaggio di notevole peso nell’ ambiente neo fascista. Sicuramente ha avuto contatti durante la sua ultima latitanza con Lagana’ Roberto, killer legato all’Esposito, col quale dovrebbe essere implicato nel sequestro Agrati. Mariani era intimissimo di Vale e perciò sa certo molte cose su Fioravanti e sui rapporti con Terza Posizione, sulle faccende di Mangiameli, di Ciavardini ed altri. Fioravanti Cristiano e’ molto amico del Mariani e prima del pentimento del Sordi ha cercato di tenerlo fuori da tutto, in particolare anche dall’omicidio Evangelisti nel quale il Mariani era invece implicato. Conosco bene tra l’ altro tale Malatesta Patrizia, la quale e’ stata fidanzata con un mio carissimo amico e, nello stesso tempo frequentava il Mariani. Cio’ risale a circa 15 anni or sono ma il rapporto fra il Mariani e questa ragazza e’ proseguito fino all’arresto del Mariani. A proposito di questo faccio presente inoltre che Fioravanti Cristiano mi ha confidato che il Mariani e’ stato arrestato con indosso la giacca a vento anzi il “piumino” che aveva usato Fioravanti Valerio in occasione dell’ omicidio Mattarella.

Sono le ore 14.15 e si da’ atto che nel corso della deposizione il pm dr Mancuso che si e’ allontanato alle ore 12.30. L’ atto viene sospeso e l’ Izzo fa presente che su numerosi degli argomenti trattati e’ in grado di fornire ulteriori elementi e precisazioni.