(…) verso le ore una del 13 maggio 1974 un ordigno esplosivo, collocato vicino all’ingresso dello stabile di via Dell’Orto 10, Milano, sede dell’Ufficio Pubblicità del “Corriere della Sera”, esplodeva mandando in frantumi la vetrata posta a fianco del detto ingresso e danneggiando vetri divisori e porte a vetri siti all’interno, plafoniere dell’impianto di illuminazione, la vetrina di un negozio adiacente e molti vetri di abitazioni circostanti.
Nei pressi della vetrata investita dall’esplosione si rinvenivano due copie di un identico messaggio rivendicativo, dattiloscritto su carta intestata “Gruppi per l’Ordine Nero – Sezione Celine”, recante in calce il motto “Memento audere semper”, nonché una striscia di plastica arancione e marrone.
Il messaggio accompagnava la rivendicazione dell’attentato con una serie di basse ingiurie e di minacce indirizzate genericamente ai giornalisti definiti pennivendoli e accusati di essere i mandanti “dei vigliacchi” che avevano aggredito e colpito numerosi “camerati” (…).
Sentenza corte di Assise di Bologna 7.7.1984