Lettera del capo dell’antiterrorismo Santillo al giudice Tamburino su Gelli del 17.12.1974

In relazione alla nota suindicata e per quanto concerne il punto 2 della richiesta stessa, si comunica che nel decorso mese di agosto, fonte fiduciaria, non controllata, segnalò che alcuni esponenti della massoneria finanziavano gruppi dell’estrema destra rivoluzionaria.
In particolare segnalava l’operato di Gelli Licio, incaricato delle pubbliche relazioni della ditta “Lebole”, che dirige l’organo “Loggia Propaganda 2” al quale farebbero capo personaggi di rilievo nel mondo economico, della burocrazia italiana e alti ufficiali.
Univa copia fotostatica (n.1) di una lettera del 15.1.1973 di Accornero Nando, in cui tra l’altro il Gelli veniva definito “sgradito e pericoloso”, “che ha gravi e pesanti precedenti fascisti e che attualmente dispone degli schedari in codice conservati in una particolare sede che non è specificata, ma che molti dicono trovarsi in via Cosenza in Roma”.
In un altro documento (vedi n. 2) il Gelli veniva indicato come “un fratello, che non solo ha un triste passato fascista, ma che ancora vive delle concezioni di un funesto regime, fino al punto di invitare i fratelli che appartengono ad alte gerarchie della vita nazionale, ad adoperarsi perché l’Italia abbia una forma di governo dittatoriale” o “violento persecutore di giovani partigiani o renitenti alla leva della Repubblica di Salò”.
La stessa fonte fiduciaria precisava che del “Raggruppamento Gelli” avrebbero fatto parte, tra gli altri, Ambesi Alberto da Milano, e Donini Francesco da Bologna.
I predetti avrebbero avuto rapporti con i noti Junio Valerio Borghese, Giancarlo De Marchi e Attilio Lercari. In relazione alle notizie fiduciarie sono stati svolti alcuni accertamenti in merito.
Donini è stato identificato per Donini Francesco, nato a Bologna il 20.3.1931, ivi residente in via Mengoni, 48, fondatore della “Gioventù italiana del Sagittario”  che svolse la sua attività dal 1953 al 1956, con sede a Bologna. Già responsabile della condotta “profana” della Loggia “Felsinea” con il “grado nove” della guardia massonica, attualmente non appartiene ad alcuna loggia, né risulta mai aver fatto parte del Raggruppamento Gelli né aver conosciuto il Gelli stesso.
Per quanto attiene ai contatti avuti dal Donini con il Principe Junio Valerio Borghese e con il De Marchi, questi si riducono ad un incontro in occasione di un congresso della X MAs presso il ristorante “Tre Vecchi” sito a Bologna in via Indipendenza.
Ambesi è stato identificato per Ambesi Cesare Alberto di Umberto, nato a Torino il 7.9.1931, residente a Milano in via Gerolamo Forni n. 33. Giornalista si dedica alla libera professione e non ha mai partecipato a manifestazioni politiche; recentemente si è interessato alal storia della massoneria, sulla quale dovrebbe a breve pubblicare un libro.
Gli accertamenti svolti escluderebbero che l’Ambesi abbia avuto contatti con elementi della destra estrema, soprattutto nelle vesti di finanziatore.
Gelli Licio è stato identificato per Gelli Licio di Ettore e fu Gori Maria, nato a Pistoia il 21.7.1919, ivi residente che risulta avere appartenuto in passato al PNF.
Accornero Nando è stato identificato per Accornero Ferdinando, fu Anselmo e fu Battaglia Irma, nato a Genova il 28.3.1910, residente a Roma, in via Anapo n. 7, coniugato, professore di neuropsichiatria alla locale università.
Il Nucleo Antiterrorismo di genova ha assunto, poi, a verbale tale Barbieri Giorgio, nato a S.Giorgio Lomellina, il 10.10.1931, domiciliato a Genova in Corso Dogli 8/6, giornalista, in ordine a sue affermazioni che il Golpe (di Borghese) era appoggiato da alcuni elementi della massoneria.
In merito è stata riferita in data 23 ottobre u.s. all’Ufficio Istruzione di Roma (dr. Fiore), cui sono stati inviati anche i documenti fiduciari su Gelli, la cui “Loggia”, definita anche “Raggruppamento Gelli” potrebbe significare che il gruppo aveva una destinazione d’attività diversa da quella specifica della Massoneria.
Si allega (all. n. 3) infine il bollettino n. 30 – 31 del 29 – 30 novembre u.s., dell’agenzia di stampa “Informatore economico” in cui si accenna a presunti rapporti tra il SID e la massoneria.

Il direttore dell’ispettorato dr. Emilio Santillo

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