Rinvio a giudizio per depistaggio per l’ ex direttore del centro Sismi di Firenze, Federico Mannucci Benincasa, per il maggiore del Sios dell’ aeronautica Umberto Nobili, per Ivano Bongiovanni e Massimo Carminati, affiliato alla “banda della Magliana” e amico d’ infanzia di Valerio Fioravanti; proscioglimento dall’ accusa di strage per i neofascisti veneti Stefano Delle Chiaie, Marco Ballan, Adriano Tilgher e Maurizio Giorgi; archiviazione per altri neofascisti indiziati di strage, tra i quali Augusto Cauchi. Con queste richieste si e’ chiusa l’ inchiesta bis unificata sulle stragi del 2 agosto alla stazione di Bologna e dell’ Italicus condotta in tandem dal pm Libero Mancuso, ora passato alla Corte d’ Appello, e dal giudice istruttore Leonardo Grassi. La requisitoria scritta e’ stata depositata ieri e sino al 23 luglio sara’ a disposizione dei difensori per eventuali controdeduzioni. E’ stata depositata anche una perizia del sociologo Giuseppe De Lutiis sulle “strutture di guerra non convenzionale”, da Gladio alla Rosa dei Venti. Stando a indiscrezioni da Palazzo di giustizia, gli elementi raccolti a carico del gruppo legato ad Avanguardia nazionale non sarebbero stati ritenuti sufficienti per arrivare al giudizio. Piu’ grave la posizione dei quattro imputati per i quali e’ stato richiesto il rinvio a giudizio. In particolare Mannucci era imputato di favoreggiamento, rivelazione di segreti e calunnia per aver coperto Cauchi e per aver calunniato Licio Gelli, indicandolo come mandante di stragi e omicidi. Accertato infine che fu Carminati a fornire al Sismi le armi e l’ esplosivo fatti trovare sul treno Taranto Milano il 13 gennaio 1981 nel tentativo di depistare le indagini.
Corriere della sera 7.7.94