“Vito Silverini, detto Ciccio il biondo, mi parlò dell’attentato che egli stesso aveva commesso insieme a Vincenzo CARACCIOLO in danno della linea ferroviaria prima di Gioia Tauro, attentato che, come egli stesso mi disse, aveva fatto sei o sette vittime.
Mi raccontò anche che aveva osservato da un costone l’arrivo dei soccorsi e della Polizia e l’arrivo in particolare dell’allora Questore
Santillo il quale si agitava infuriato allorchè emersero le gravi conseguenze del disastro.
Ricordo in particolare che Silverini mi disse che l’attentato era avvenuto in ore diurne e cioè nel pomeriggio, tra le 16 e le 18, e questo
aveva consentito a lui e a Caracciolo di osservare senza difficoltà dall’alto la scena.
Mi disse che aveva fatto uso di miccia a lenta combustione ed esplosivo da cava in candelotti. Posso ribadire che Silverini mi disse che mandante
dell’operazione era il Comitato per Reggio capoluogo, così come per l’attentato al pilone di Scilla…. Dominici conosceva bene Silverini”
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