Romano Vincenzo, tenente colonnello, comandante il reparto operativo carabinieri di Genova; il quale dichiara:
– Nell’ anno 1974 comandavo col grado di capitano, il nucleo investigativo di Perugia. Effettivamente, a seguito dello attentato di Moiano di Perugia del 23.04.74, intrapresi indagini in Arezzo e doverosamente mi presentai al comandante di quel gruppo, tenente colonnello Tuminello. Feci presente che intendevamo accertare la posizione di un giovane a nome Batani,edi altri e all’ inizio il colonnello Tuminello mi parve un poco incredulo o sorpreso che giovani di Arezzo potessero essere implicati in quel fatto. Peraltro l’ arma di Arezzo ci concesse piena collaborazione e eseguimmo insieme una perquisizione presso il Batani e presso il Franci.
– Posso escludere che il tenente colonnello Tuminello, nei miei colloqui, mi informasse che su detti nomi esistesse una segnalazione confidenziale proveniente dal generale Bittoni, ilquale era anche mio superiore come comandante la brigata di Firenze. Ad onor del vero debbo dire che il generale Bittoni, mi incitava alle indagini su Moiano, dicendomi che avevamo forse intrapreso la strada buona e che ci impegnassimo al massimo e voleva sapere giornalmente gli sviluppi, attraverso il comandante la legione colonnello Cianciulli Giuseppe di Perugia.
– Posso escludere che il generale Bittoni mi informasse dell’esistenza di una confidenza a lui diretta, che prospettava che il Batani, il Franci o altri come sospetti autori di attentati, e specificamente di quello di Moiano. La identificazione de Batani derivo’ dalle nostre indagini che poi risultarono collegate anche con quelle di altri reparti. Il maresciallo Daidone, ora in congedo, potrebbe essere piu’ preciso sulla genesi di quelle indagini. Ora vive ad ancona o la’ lavora per quanto mi risulta. Posso dire che se il mio comandante di brigata mi avesse fornito una traccia direttamente, con dei nomi, non solo allora avrei sviluppato dette indagini, ma ancora oggi me ne ricorderei esattamente. Invece non ricevetti mai una sua indicazione dal Generale Bittoni nel senso in cui mi chiedete.
– Anzi il colonnello Tuminello mi chiese, all’ inizio, se era il caso che egli informasse con una relazione ai superiori dell’indagine che noi stavamo iniziando o avevamo iniziato da poco ed io gli feci presente che, a mio avviso, era meglio se faceva una informativa. Aggiungero’ che, se all’ epoca avessimo conosciuto della esistenza di una segnalazione confidenziale coi nomi di Batani e Franci non avremmo mancato di informarne il dr persico in tutta liberta’ per far conoscere gli indizi esistenti, ma nulla sapevamo della esistenza di una tale segnalazione.
– Ora, a distanza di tanto tempo, non ricordo esattamente se la De Bellis Alessandra forni’ informazioni sul marito Cauchi e sul Batani e Franci, ovvero sulla riunione di Verniana. Della dichiarazione della De Bellis rese alla questura di Cagliari appresi solo successivamente, in quanto collaboravano con noi elementi della questura di Perugia e dalla stampa, ma in precedenza era stata contattata.
– La De Bellis aveva dato informazioni sul gruppo di giovani a cui era legato il di lei marito e sulla loro attivita’
– Il maresciallo Daidone partecipò a quasi tutti gli atti della indagine su Ordine Nero. Partecipo’ alla perquisizione presso il Batani ovvero il Franci.
– Chiarisco il punto: il colonnello Tuminello quando mi parve incredulo, ovvero perplesso, era tale nei confronti della ipotesi che il Batani potesse risultare avere svolto attivita’ eversiva o partecipato all’ attentato di Moiano. Fu pero’ una impressione mia.
– Le perquisizioni da noi effettuate furono organizzate facendo capo anche al gruppo di Arezzo, con personale misto dei vari comandi. Conseguirono alla nostra indagine, nel senso che fummo noi di Perugia a muoverci. Sicuramente, prima di procedere alle perquisizione, si esaminarono i precedenti e pote’ passare qualche giorno dal momento della mia prima presentazione al colonnello Tuminello alla esecuzione materiale della perquisizione. Forse passo’ qualche giorno, ma a distanza di tanto tempo non posso ricordare quando mi presentai ad Arezzo, ma dal brogliaccio di servizio del nucleo risultera’ senza dubbio o meglio dal mio registro dei fogli di viaggio sarà possibile stabilire quando mi recai per la prima volta ad Arezzo certamente nel primo incontro col colonnello Tuminello lo avro’ informato del contenuto delle indagini che intendevamo condurre.