Richiesto di illustrare la mia posizione del 1974 nel partito, chiarisco che, una volta che il Msi prese il nome di Destra Nazionale e vi entrarono anche i monarchici, mi offersi in quanto ritenevo di poter aiutare la realizzazione, (ed in un certo senso di farne da mallevadore) , di un cambiamento nella direzione di una grande destra europea. Senonché dovetti presto constatare una contraddizione, specie sul ruolo degli elementi giovanili, in quanto io ritenevo che la violenza fosse da bandire in modo chiaro e assoluto, perche’ in caso contrario, ove la si giudicasse indispensabile, avremmo dovuto essere noi della direzione in prima fila, e invece l’ onorevole Almirante pur stigmatizzando in chiave generale nei suoi discorsi il ricorso alla violenza me che gli dicevo di far conoscere questa direttiva ai giovani del partito, rispondeva che anche detti giovani “erano del partito” e non si poteva abbandonarli. In effetti spesso la stampa attribuiva ai giovani del Msi colpe non sussistenti, determinando poi la loro ribellione.
Spesso nei volantinaggi innocenti i giovani del Msi venivano aggrediti, la situazione e’ complessa per racchiuderla in poche parole … Comunque resta fermo che furono gli avvenimenti del 1974, fino alla strage di Brescia, che mi convinsero che la politica del Msi era incerta, non univoca nel senso europeo, e comunque l’ incertezza derivava dal fatto che i nostri giovani non mettevano o lanciavano bombe pur venendone spesso accusati ingiustamente, in quanto non si era stati chiari a sufficienza nell’ indicare il nostro rifiuto alla violenza. Dieci giorni prima della strage di Brescia, io avevo chiesto che con fermezza il partito si scindesse da chiunque propugnava la violenza. Prendo visione del documento sequestrato il 02.06.79 che mi dite appartenere a Signorelli Paolo e, lettolo, dichiaro che le idee ivi contenute risultavano all’ epoca propugnate da qualche persona soltanto nel partito, ma senza dubbio ….
– Pensi che all’ epoca del mio ingresso nel Msi, talune persone cercavano di portarmi in contrapposizione con la impostazione dell’ onorevole Almirante, ma mi accorsi che erano poi persone dalle idee rivoluzionarie, che, erroneamente, mi consideravano “golpista” cioe’ disposto a seguirli nelle loro fantasie golpistiche. Sapevano bene, peraltro, che era inutile prospettarmi tali idee per cui mai mi fecero proposte; forse non osavano. Sentendo i miei discorsi, capirono certamente che ben diversa era la mia impostazione. Per usare una immagine visiva, direi con la signora Thatcher mi ritrovo con Reagan mi ritrovo, con Strauss mi ritrovo, ma con Almirante non mi trovo. Io definisco nazionale, democratico, liberalista, eticamente motivato e credo che oggi non ci sia un partito che corrisponda a queste mie esigenze.
Letto confermato e sottoscritto.