Giulia Racaniello – dichiarazioni 15.10.1983

Relativamente ai miei incontri con Spiazzi mi riporto alle dichiarazioni precedentemente rese in altri interrogatori. Non so cosa lo Spiazzi intenda con l’ espressione “I miei ragazzi”. Ribadisco di essere stata solo la “madrina” di alcuni detenuti di destra, nel senso di aver trattenuto con loro rapporti epistolari. Frequento poco anche la sezione di colle oppio o altre sezioni. Confermo le dichiarazioni rese nei precedenti interrogatori.

– Non conosco ne’ Fiore Roberto, ne’ Spedicato Walter. Sui miei rapporti con Zani o la Cogolli mi riporto ai precedenti interrogatori.

– Ammetto di aver ricevuto da Naldi, persona che peraltro non ho mai conosciuto personalmente, alcune copie di Quex che ho distribuito nel mio ambiente. Credevo che non ci fosse nulla di male.

– Ricevo lettura dei brani dell’ ultimo interrogatorio di Spiazzi, nelle parti che riguardano il suo incontro con me. A rettifica e precisazione di quanto detto sinora, dichiaro che effettivamente effettuai alcune telefonate per soddisfare la richiesta di Spiazzi di essere messo in contatto con qualcuno dei Nar. Un prima telefonata la feci con Minetti Leda. Chi mi rispose ritengo che fosse la nipote – mi disse che si trovava fuori Roma.

– allorche’ lo Spiazzi mi chiese che gli procurassi un incontro qualcuno dei Nar, pensai di telefonare alla Minetti leda, in quanto costei, convivente di Delle Chiaie, militava da moltissimo tempo, addirittura dai tempi dell’ immediato dopoguerra, in organizzazioni eversive di destra.

– non ricordo se mentre telefonavo fosse presente anche mia sorella. Sono sicura, invece, che alle telefonate il quale a sua volta fece altre telefonate.

– effettivamente allo Spiazzi diedi notizie sul conto di tale Stainer Franz; gli dissi che questo Stainer era un esponente dei Nar ed era entrato in contrasto con Delle Chiaie, il quale nelle lettere che lo Stainer mi inviava, veniva considerato un “infame”. Devo aggiungere che lo Stainer nelle sue lettere mi riferi’ che Delle Chiaie sarebbe stato a conoscenza dei nomi delle persone hanno compiuto la strage dell’ Italicus. Secondo lo Stainer, anche il Delle Chiaie era responsabile della strage dell’ Italicus, come peraltro di tutte le altre stragi, delle quali era la “mente” , sempre a dire dello Stainer.

– questi mi scrisse anche che fu’ il Delle Chiaie a far uccidere il principe Borghese Valerio. Tale notizia non la riferii allo Spiazzi.

 

– dopo aver consultato, su autorizzazione della sv, le mie agende ricordo che effettuai una telefonata al numero indicato sotto Il nome di Coltellacci riportato nell’ agendina la cui copertina e’ decorata con illustrazioni infantili.

– rammento tale telefonata avendo rilevato che i nomi di Coltellacci, Serpieri e Tilgher, sono annotati nella agenda in questione, uno dopo l’ altro e che solo sotto il nome di Coltellacci, e’ indicato un numero telefonico. Dopo aver telefonato inutilmente alla Minetti, ritenni di poter venire incontro alle richieste dello Spiazzi, mettendomi in contatto con persone indicatomi dalla Minetti, come importanti esponenti dei Nar. Volevo telefonare per prima al Tilgher, ma non riuscii a trovare ne’ il suo numero ne’ quello del Serpieri, trovai invece quello del Coltellacci al Coltellacci dissi che c’ era un importante esponente della destra che desiderava mettersi in contatto con l’ ambiente dell’ estremismo di destra romano. Non ricordo se il Coltellacci fisso’ un appuntamento per lo Spiazzi presso qualche bar.
Tuttavia non escludo tale circostanza. Ricapitolando, dunque, per venire incontro alla richiesta dello Spiazzi ho fatto soltanto due telefonate andate a buon fine, nel senso che trovai un interlocutore; una all’ utenza della Minetti e una al Coltellacci. Io non ho fatto altre telefonate. Spiazzi invece fece dal mio telefono quattro o cinque chiamate.

– Del Coltellacci, del Tilgher e del Serpieri mi aveva parlato la Minetti nel 1978, cosi’ almeno credo di ricordare. Il Coltellacci lo incontrai una volta davanti alla sede di una banca, gli avevo chiesto un appuntamento nella speranza che potesse darmi dei libri sulla cultura tradizionale giapponese. Il Coltellacci mi disse che non poteva essermi utile. Tale incontro ebbe luogo circa un anno prima di quello di Spiazzi.

– Nel consultare le mie agende rilevo i nomi di Sergio Te’ ,Tosi Pino, Grande Antonio. Costoro sono esponenti dei Nar.

– Col termine Nar intendo tutta la costellazione dell’ estremismo di destra. Ad esempio col termine Nar mi riferisco anche a Terza Posizione, al Mrp.

– il Tosi, che ora ho nominato, e’ il segretario del Msi di via Livorno a Roma. Costui mi diceva che molti dei ragazzi che frequentavano la sezione di via Livorno erano dei Nar cosi’ come lo era lui.

– Come gia’ detto in altro interrogatorio fu’ la Minetti a dirmi che un tale che all’ epoca conoscevo soltanto con il soprannome di “Ciccio” e che solo successivamente ho saputo essere Mangiameli Ciccio. Militava nell’ organizzazione di Delle Chiaie escludo di aver parlato a Spiazzi di questo Ciccio.

– Escludo di aver parlato allo Spiazzi di Palladino Carmine, persona che conobbi per caso verso il 1978, in quanto la incontrai, mentre mi trovavo con Minetti leda in un bar che solitamente frequentavo. Ricordo che la Minetti ed il Palladino avevano in progetto un viaggio in Sud America. La persona che ora rammento chiamarsi Palladino Carmine e che vidi assieme alla Minetti, era un uomo meridionale, con baffi e capelli neri, che dimostrava circa 40 anni.

– Con lo Spiazzi non ho avuto piu’ di tre incontri, tutti avvenuti nella mia casa di via tasso dopo la sua scarcerazione.

A questo punto il difensore, autorizzato dal GI, detta a verbale la seguente istanza: tenuto conto del comportamento processuale che ha dato ampia dimostrazione di volonta’ di collaborazione con la giustizia, anche su punti che non riguardano personalmente l’ imputata; tenuto conto delle condizioni di salute, note all’ ufficio per la documentazione medica gia’ esibita in occasione del primo interrogatorio; che non vi e’ nessun pericolo di fuga, avendo avuto tra l’altro ritirato il passaporto; che non vi e’ pericolo di inquinamento delle prove, dal momento che tutta la documentazione e’ a mani dell’ ufficio, dopo la perquisizione effettuata nella casa della Racaniello, chiede che l’ ufficio voglia concedere alla predetta il beneficio della liberta’ provvisoria e, in subordine venga posta agli arresti domiciliari.

Letto confermato sottoscritto.­